Contenuti per adulti
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Con il faccino ingenuo e sognatore,
Con il suo grosso cappello da strega
E il suo vestitino gotico ed elegante
Alice accende la candela bianca
Per bruciare l'incenso finalmente.
Non è un rito magico il suo,
Ma un tentativo di ritrovare la serenità,
Aspirando un profumo di lavanda e muschio,
Che dovrebbe farla sentire fresca e raggiante
Anche in giornate davvero difficili.
Ci spera più che altro, ma niente di più.
Attorno a lei mille zucche spaventose,
Che risplendono nel buio della notte,
Sembrano osservarla malvagie e maliziose,
Così lei le prende, le gira e ne fa dei palloncini.
Nonostante i loro sguardi malvagi e ostili,
Saltella la bimba fra mille esserini alati
Che le girano intorno inquieti.
Trasportano orologi dagli orari differenti
E piccole e grandi lanterne per illuminare la notte.
Li guarda Alice, ma non piange più,
Adesso sorride anche se non è felice
E un piccolo frammento di nuvola
Le scivola in mezzo alle dita.
Adesso sa che tutto può accadere,
Tutto può essere sconvolto e interpretato
E oggi ha deciso la piccola bimba
Di non voler più soffrire o avere paura,
Ma di guardare tutto con aria distaccata
E prendere gli incubi di una vita per quello che sono,
Solo brutti ma superabili e risolvibili sogni,
Fantasie della mente travestite da realtà.
Adesso è seduta la bimba e tocca
Con dita sicure quegli strani e deformi esserini.
Il suo sguardo non è più incantato adesso,
Ma non ha più paura nè ora nè mai più.